Sul sito di IBIMI è disponibile l’articolo firmato da Anna Moreno, Presidente IBIMI, e Liliana Bonfiglio, delegata alla Formazione IBIMI, dal titolo “Il ruolo delle imprese artigiane edili nella rivoluzione del BIM”. Focus dell’articolo il riconoscimento della  fondamentale importanza per le piccole e medie imprese del settore delle costruzioni-  ancora più che per le grandi realtà-  della conoscenza e dell’utilizzo del BIM. Da qui l’urgenza dell’aggiornamento professionale per evitare  l’uscita dal mercato di questi lavoratori.

Innanzitutto viene messo in rilievo come il  BIM sia una realtà che non può essere ignorata da  tutti gli operatori del settore edile. Infatti, la Legge 50/2016 prevede che le pubbliche amministrazioni richiedano il BIM in fase di progettazione a partire dal gennaio 2019 per importi oltre i cento milioni di euro per poi arrivare ad una completa implementazione entro il 2025. Tale requisito si estende a tutta la catena di fornitura. Include operai, tecnici edili e impiantisti che operano in cantiere e coloro che saranno chiamati a fare la manutenzione, a distanza di tempo, quando l’edificio sarà in funzione.

Questa dimensione del BIM che  viene a coinvolgere non solo le grande imprese è tanto più importante  nel nostro paese  dove la maggioranza delle imprese sono piccole o anche micro.  In ogni caso anche le grandi imprese spesso subappaltano ad imprese di dimensioni più piccole e se le imprese appaltanti operano in BIM anche le ditte appaltatrici dovranno operare in BIM.  Anche le  gare di appalto della pubblica amministrazione sono ora accessibili anche alle aziende estere e con l’introduzione dell’obbligatorietà dell’uso del BIM aumentano le possibilità che le gare importanti siano aggiudicate a ditte non italiane,  per il fatto che operano in BIM. Anche in questo caso, le ditte di progettazione e costruzione straniere avranno comunque bisogno di personale tecnico in loco e chi saprà già lavorare in BIM sarà sicuramente avvantaggiato.

Attraverso un investimento che è essenzialmente relativo al tempo della propria formazione, l’artigiano BIM avrà importanti vantaggi: dal programmare meglio la manutenzione al risparmiare tempo  in fase di intervento, alle positive ricadute dell’utilizzo del BIM anche sui clienti ai quali sarà assicurato un servizio tempestivo e di qualità.

L’aggiornamento degli operatori è dunque la chiave per sfruttare al meglio le potenzialità di crescita che l’evoluzione digitale sta offrendo al settore delle costruzioni. In questo senso  chi  già opera nel settore dovrà acquisire un nuovo approccio metodologico e nuove competenze, svolgendo il proprio lavoro con le nuove abilità  digitali, ma il BIM sta stimolando anche la nascita di nuove professioni, anche queste d’interesse per le imprese artigiane.

Sia che si tratti di nuove professioni che di nuove competenze è comunque necessario che tutti abbiamo la stessa conoscenza di base trasversale a tutte le figure della filiera edile, in una prospettiva dove il  BIM è essenziale non solo per la progettazione di nuovi edifici ma anche per la digitalizzazione dell’esistente in un mercato che in Italia è sicuramente molto più ampio ed interessante di quello delle nuove costruzioni.

Link all’articolo http://www.ibimi.it/il-ruolo-delle-imprese-artigiane-edili-nella-rivoluzione-del-bim/